Foto Delmati

CAMAIORE. Fervono i preparativi per l’appuntamento del prossimo 11 agosto, con il ciclismo che tornerà ad essere l’assoluto protagonista sulle strade della Versilia grazie al Gran Premio di Camaiore.

Un percorso ormai collaudato e spettacolare, quello del tracciato camaiorese: dopo i tre passaggi a Lido davanti a Piazza Matteotti – il consueto circuito litoraneo con la serie dei traguardi a punti che daranno vita alla challenge dedicata alla memoria di Fabio Casartelli -, la corsa si sposterà nell’interno per entrare nel secondo anello di 24 chilometri da ripetersi sei volte, con le ascese al Monte Pitoro, dove ad ogni giro è posizionato il Gran Premio della Montagna e al successivo Monte Magno.

Un tratto in salita meno insidioso del precedente che immette nella discesa piuttosto tecnica che precede il tratto in rettilineo che fa da preludio al traguardo posto in Viale Oberdan. La 63a edizione del Gran Premio di Camaiore mantiene dunque intatto il proprio percorso: quasi 200 chilometri variegati e spettacolari in grado di proporre un finale che sarà come sempre emozionante fino all’ultima pedalata.

Ad appena quattro giorni dalla conclusione del Tour ed a meno due dalla sfida olimpica diLondra, l’Organizzazione sta lavorando all’allestimento del cast dei partenti. Una situazione ancora in evoluzione ma che nei prossimi giorni sembra destinata ad essere più chiara e delineata.

Ha già dato la propria adesione il campione italiano Franco Pellizotti, determinato a onorare la maglia tricolore sul circuito che sulla carta sembra piuttosto congeniale alle proprie caratteristiche di passista scalatore.

Nonostante le pendenze piuttosto impegnative del Monte Pitoro che in certi punti raggiungono anche l’11%, il successivo tratto in discesa che immette all’altra asperità del Monte Magno, ha in passato consentito recuperi in extremis.

Nell’edizione 2009 Vincenzo Nibali, terzo quest’anno alla Grande Boucle, grazie ad uno dei suoi numeri nel tratto conclusivo in discesa, seppe presentarsi da solo, a braccia alzate, sotto il traguardo. Altre volte il finale ha invece proposto sprint a ranghi ristretti, come nel caso dell’ultima edizione, con il giovane Fabio Taborre che riuscì ad avere la meglio su Simone Stortoni e Davide Rebellin.

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